61: la partita speciale di Chris Paul

Si sta giocando una partita di basket tra due high school americane. Manca ormai poco alla fine e un giocatore della squadra ospite, che fino a quel momento ha giocato una partita strepitosa, deve tirare un tiro libero dopo aver subito un fallo mentre realizzava un canestro. L’arbitro gli passa la palla e lui, invece di mandare a bersaglio la palla, la getta via sbagliando di proposito il tiro e viene subito richiamato in panchina dal suo coach. Che succede? Basket-scommesse? Protesta contro l’allenatore? Comportamento indisciplinato del ragazzo? No, niente di tutto ciò.

Chris Paul 1Il giovane e talentuoso giocatore di cui sopra, è senz’altro ben noto agli amanti della pallacanestro. Si tratta probabilmente del miglior playmaker in circolazione, campione NBA e stella dei Los Angeles Clippers: Christopher Emmanuel Paul, più comunemente noto come Chris Paul.

Ma torniamo a quel tiro libero: perché sbagliarlo di proposito? Dobbiamo purtroppo parlare di un brutto episodio e di un grave lutto che aveva colpito il giovane Chris pochi giorni prima di quella partita.
Il suo adorato nonno, Nathaniel Jones, soprannominato Papa Chili e gestore di una pompa di benzina alle porte della città, era stato rapinato da una banda di giovani in cerca di denaro.
Papa Chili aveva un rapporto davvero profondo con Chris. Era il suo migliore amico, colui che lo accompagnava agli allenamenti da bambino, che assisteva in tribuna a tutte le sue partite (anche chiudendo in anticipo il suo distributore di benzina pur di essere presente) e che lo aveva accompagnato pochi giorni prima a firmare per un’importante borsa di studio universitaria, essendo ormai prossimo all’uscita dall’high school. La grandezza umana del signor Jones era riconosciuta da chiunque lo conoscesse: primo afro-americano ad aprire una stazione di servizio in North Carolina, sempre disponibile a fare credito ai suoi clienti, anche offrendo aiuto e prestando denaro a quelli più in difficoltà. Eppure, mentre si trovava presso la sua abitazione, una banda di ragazzi (all’incirca coetanei di Chris), non si era fatta scrupoli nel legarlo e picchiarlo fino ad ucciderlo per derubarlo di poche migliaia di dollari.

Chris subisce un durissimo colpo per questa perdita e sembra non voler più pensare alla pallacanestro per un po’. Tuttavia ai funerali di Papa Chili, una zia, vedendolo così affranto, gli si avvicina e gli propone di onorare il nonno tentando di segnare nella partita successiva 61 punti, come gli anni che aveva al momento della scomparsa.
Chris Paul 261 punti in una partita di pallacanestro sono un’impresa quasi impossibile anche per un campione come lui, ma Chris decide di provarci.
Entra in campo e a fine primo tempo ha già segnato 32 punti, che diventano 46 alla fine del terzo quarto, e il match è saldamente in mano alla sua squadra. È una partita magica per Chris, che ha come unico obiettivo quello di ricordare quel nonno che aveva tanto amato. A due minuti dalla fine, Paul è vicinissimo all’impresa: ha segnato 59 punti. Manca solo un canestro per raggiungere il suo obiettivo. Ci prova, si lancia in penetrazione verso il canestro e segna due punti: sono 61 esatti. Il ragazzo rimane a terra qualche secondo: ce l’ha fatta.
Nella stessa azione subisce però anche un fallo e dovrà dunque presentarsi in lunetta per il tiro libero supplementare. Non può segnarlo e chiudere la partita con 62 punti: lo sbaglia, di proposito.
Torna in panchina ad abbracciare suo padre e la sua famiglia a bordo campo, tra gli applausi del pubblico.

Un’impresa unica, per ricordare una persona speciale.

Francesco Santoro

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